Nel cuore del pianeta verde

Un giorno, a bordo della sua vaschetta magica, Marco approdò in un posto speciale. Le case erano diverse da quelle che era abituato a vedere. Non esistevano colori diversi dal verde. Al massimo cambiavano le tonalità, e questo gli dava almeno la possibilità di distinguere le cose. L’unico elemento comune con la sua quotidianità erano le persiane delle case. Quelle sì, lo facevano sentire a casa. Erano verdi, come quelle di nonna.
Era bello quando passava a visitare la nonna. Si avvicinavano alla finestra, lei lo prendeva in grembo, apriva quelle bellissime persiane verdi e gli faceva vedere i bimbi grandi che giocavano per strada. Lui li guardava felici e pensava a quando, diventato grande, sarebbe sceso per correre con loro.
A pensarci bene, c’era anche un’altra cosa comune con il Pianeta verde. Se ne rese conto quando gli si avvicinò un bambino con un gelato verde in mano. Squisito. Era stranamente uno dei bimbi grandi che giocavano sotto casa di nonna. 

“Qui lo mangiamo tutti – gli disse – Non possiamo farne a meno”. Ecco, quel gelato era identico a quello che la nonna era solita dargli ogni volta che Marco passava a trovarla. Un gelato speciale, mai assaggiato prima. “È il nostro segreto – gli diceva – Lo faccio con le mie mani, nessuno fa un gelato così buono”.  

Per questo rimase spiazzato quando vide proprio quel bambino avvicinarglisi e proprio con quel gelato. “Ma come – pensò – Non doveva essere un segreto tra me e lei?”. Il bimbo sembrò leggergli nel pensiero, si rivolse a lui e gli disse: “Tranquillo, ora capirai”.

Cominciarono a passeggiare. Lungo il tragitto c’erano tanti alberi, tutti uguali. Avevano frutti con forme particolari, piccoli e ovali e tanti signori si dedicavano alla loro raccolta. Riempivano secchi su secchi di questi piccoli frutti verdi, e ne erano davvero orgogliosi. All’altezza della decima casa a destra, il suo nuovo amico schioccò le dita e in un attimo si ritrovarono in una casa meravigliosa, con un profumo unico e tante macchine del gelato. Questa è la fabbrica del gelato al pistacchio – gli disse – e ora ti presento la regina del Paese verde”. Aprirono la porta e lei si presentò. “Benvenuto Marco”, esclamò lei.

Marco rimase senza parole e strabuzzò gli occhi. Quella signora era… sua nonna! Lei gli sorrise, lo abbracciò, lo portò vicino alla persiana verde e la spalancò, proprio come faceva di giorno. “Ora capisci perché qui tutti amano lo stesso gelato che io ti offro a casa? Io sono la regina e faccio di tutto per renderli felici. Ma non dirlo a mamma e papà, mi raccomando”. Marco glielo promise, salutò lei e il suo amico e le diede ancora un bacio. Poi, a bordo della sua vaschetta magica, tornò a casa.

All’indomani, quando si svegliò, mamma e papà lo accompagnarono a scuola, e nel pomeriggio condussero Marco a casa di nonna. Lei fece finta di nulla, lui lo stesso. Tutto era come sempre. Trascorsero del tempo nella stanza dei giochi, poi lei lo prese in grembo, lo portò davanti alla persiana verde e la spalancò. C’erano i soliti bimbi grandi. Ma uno di loro, con un gelato verde in mano, lo salutò, gli sorrise e lo invitò a giocare. La nonna gli fece l’occhiolino. Quel pistacchio non era solo una favola.

Pistacchio

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