Era la sera del 3 dicembre. Marco aveva trascorso una giornata bellissima con i suoi amici e, come spesso gli capitava quando era carico di adrenalina, faticava ad addormentarsi. Si girava e rigirava nel suo letto, finché all’improvviso chiuse gli occhi. E mai avrebbe immaginato di ritrovarsi dove incredibilmente andò a finire.
La sua vaschetta magica decise di farlo volare in una terra lontana, dove le case erano fatte interamente di dolci. Le facciate erano di biscotto, le porte di nocciola, le finiture avevano una granella particolarissima. Anche il resto dell’ambiente era molto particolare e persino le nuvole sembravano di panna montata.
Marco si guardò intorno, cercando di scorgere qualcuno con cui fare amicizia e che potesse fargli esplorare questo posto inedito, che solo nella sua fantasia aveva pensato di poter raggiungere. Meglio della storia di Hansel e Gretel, insomma, che pure non era la sua preferita. A un certo punto bussò in una di quelle case favolose. Ad aprirgli la porta fu un signore di mezza età. Aveva il cappello da cow boy e i baffi simili a quelli di Zorro. “Mi chiamo Mister Brownie”, esclamò l’uomo, che indossava una camicia a quadri, pantaloni a zampa di elefante e stivaletti neri. Sembrava, a guardarlo bene, uno dei protagonisti dei film western tanto amati da suo nonno. Quando gli capitava di trascorrere i pomeriggi con il nonno, mentre faceva i compiti ne vedeva tanti di quei personaggi bislacchi in tv. Almeno… erano bislacchi per lui.
“Provengo from America – proseguì Mister Brownie in un italiano un po’ difficoltoso – e oggi noi festeggiamo the Cookie Day. Sai cosa è?”. Marco non riuscì a capire, vide solo che in un istante dal soffitto scesero giù, come per magia, biscotti di ogni tipo, mentre all’esterno iniziò a piovere granella dolcissima. Fine come la neve, ma di cioccolato. Si posava sulle case, creando l’illusione che quelli fossero gelati da mangiare e non abitazioni in cui vivere.
Mister Brownie iniziò a raccontare che dalle sue parti il Cookie Day non era altro che la giornata in cui si celebrava il biscotto. Una giornata che era stata scelta per il 4 dicembre, sicché ogni anno, in quella giornata, era sempre grande festa. “La differenza tra qui e lì – disse quel simpatico signore – è che in Biscolandia è forever Cookie Day. Per questo, una volta che sono arrivato qui, ho deciso di non tornare più in America”. Per strada, per festeggiare il Cookie Day, c’era anche una signora. Aveva un carretto che distribuiva gelati al gusto di biscotto. “Prova ad assaggiarne uno – fu l’invito di Mister Brownie – e vedrai che ti sembrerà di essere in Paradise”. Marco uscì di casa. Fuori pioveva ancora granella, ma la cosa non lo disturbava. Non faceva freddo, non c’era bisogno di coprirsi. Certo… un po’ ci si sporcava… “ma mamma penserà a pulire tutto – disse tra sé e sé – Le spiegherò che questo posto è incantato e non si arrabbierà”. Si avvicinò al carretto, la signora le offrì un gelato. Era semplicemente squisito. “Mister Brownie aveva ragione”, rifletté. E in un amen quel gelato squisito era già finito. Cercò di capire come poter raccontare tutto a casa, spiegando dove fosse stato e cosa avesse assaporato. Ma mentre provava a riordinarsi le idee, Mister Brownie gli diede una pacca sulla spalla e Marco si ritrovò improvvisamente sulla sua vaschetta magica che lo riportò nel suo letto. Il giorno dopo era 4 dicembre, Marco accese la tv e sentì parlare di quella ricorrenza che si festeggiava in tutto il mondo. “Mamma – disse Marco – ma sei che sono stato in un posto in cui… “. Non fece in tempo a parlare del “Cookie Day”, che mamma gli disse: “Lo so, lo so…” ed era già alle prese con i suoi vestiti dolcemente sporchi di granella di cioccolato. Non era arrabbiata, anzi. Sorrideva felice.
Biscotto
Gelato con latte, nocciola, variegatura al gusto gianduia, granella di brownie, tuorlo d’uovo, panna pastorizzata. Dall’unione di questi ingredienti nasce il gusto biscotto. Un’esplosione di sapore valorizzata dal sapiente mix di materie prime utilizzate. Gelato di grande valore energetico, ha il sapore rotondo e cremoso come da tradizione, completato dalla friabilità della granella.