Era 21 marzo, sbocciava la primavera, nel giardino di casa iniziavano a fare capolino le primule. Un’esplosione di colori che rendeva tutti più felici. Marco trascorse la giornata quasi incantato davanti allo spettacolo della natura che riapriva le proprie porte alla bella stagione. E quando andò a dormire, più rilassato che mai, quella gioia non cessò. Stavolta la vaschetta magica lo portò in un campo sterminato. “Anche qui c’è aria di primavera – pensò – Fosse per me, questa stagione sarebbe eterna. Troppo bella”. Pensò di raccogliere un po’ di fiori e di portarli a casa per regalarli alla sua mamma, che amava i profumi di quel periodo dell’anno. Tra tutti i fiori, uno lo incuriosì particolarmente. Era bianco, interamente bianco e dai petali emanava un aroma diverso. Procedendo nella sua passeggiata tra i campi, notò che quella tipologia di fiore diventava sempre più preponderante, e al contempo si riducevano progressivamente le altre. Il fenomeno divenne così evidente che a un certo punto gli parve di passeggiare sulla neve. Una lunga, enorme distesa di fiori bianchi che, sotto un sole bellissimo, regalavano una sensazione di spensieratezza che mai aveva provato. Fu a quel punto che incontrò Rosellina.
Rosellina aveva cinque anni e trascorreva tutto il suo tempo ad accarezzare quei fiori come se fossero suoi amici. “In realtà lo sono – disse subito, vedendo Marco – Sono come fratelli e sorelle per me. Si lasciano abbracciare. E poi fanno anche cose straordinarie”. Rosellina aveva con sé una vaschetta, molto simile a quella su cui viaggiava Marco, ma chiaramente assai più piccola. Ogni volta che accarezzava un fiore, quello faceva sgorgare dai suoi petali una crema bianca, che riempiva la vaschetta. Rosellina sapeva di non doverlo fare, ma non resisteva: intingeva il dito e assaporava, con il dito, quella crema unica. “Ti presento il fiordilatte – disse a Marco – è la nostra specialità. Questo gelato è così semplice da essere impareggiabile. Sin da quando eravamo piccoli i nostri genitori ci hanno insegnato che ci fa diventare sani e forti”. Rosellina, con la sua vaschetta, andò di corsa verso casa, lasciando Marco solo con tutti quei fiori. “Chissà se riuscirò anche io ad assaggiare il fiordilatte – pensò – Quasi quasi ci provo”. Non ebbe problemi. Quei fiori avvertivano il sentimento buono dei bambini e contraccambiavano offrendo gelato in quantità infinita. Marco però aveva un problema: non era munito di vaschette e si sforzò di capire come potesse fare per portare a casa un po’ di quella bontà. Mentre si guardava attorno, provando a cogliere nella natura circostante un elemento che potesse assolvere a questo ruolo, Rosellina tornò, dandogli un’idea geniale. “Porta qui la tua vaschetta magica – gli disse – e riempila. Per te sarà come nuotare in un piccolo mare di latte. Anzi di fiordilatte”. In effetti era un’idea fantastica e Marco non se la fece ripetere due volte. Tornò indietro, prese la sua vaschetta magica e tornò nella distesa bianca. Iniziò ad accarezzare i fiori e a riempire il suo veicolo fatato di tantissima crema. Prima di ripartire, Rosellina gli porse un mazzo di fiori diversi, quelli che Marco avrebbe voluto portare alla sua mamma. Lui ringraziò e iniziò il suo viaggio di ritorno verso casa.
La mattina dopo, quando si svegliò, lesse un bigliettino scritto dalla mamma. “Grazie per i fiori. Sono meravigliosi. E grazie per quel gelato. Era divino. Poi mi spieghi da dove l’hai preso”. Marco prese il fogliettino, lo piegò accuratamente e lo conservò. Prima o poi l’avrebbe fatto leggere, orgoglioso, a Rosellina.

Fiordilatte
Gelato al gusto di fiordilatte, con il 60% di latte italiano, possiede caratteristiche organolettiche che lo rendono buonissimo e inconfondibile. La presenza di una percentuale maggioritaria di latte italiano rappresenta una vera e propria garanzia per il consumatore. Il gelato al fiordilatte garantisce un elevato apporto di proteine e un buon concentrato di sali minerali, specialmente di calcio e fosforo. Importante infine la presenza di alcune vitamine, come la A e alcune del gruppo B.